Premio Letterario Città di Lugnano: vince Mariapia Veladiano la vincitrice

mariapia veladiano
Mariapia Veladiano col romanzo “Adesso che sei qui” (Guanda) ha vinto la settima edizione del Premio Letterario Città di Lugnano, al termine della pubblica votazione della giuria di esperti e della giuria popolare che lo ha prescelto anch’essa tra i cinque titoli finalisti. Per la sezione racconti inediti, dedicati quest’anno al tema “le scarpe”, ha vinto “Notturno Romano” di Mariagrazia Lonza, mentre la giuria popolare ha scelto “Di scarpe e carità” di Sandro Manzi.
Durante la cerimonia condotta da Elisabetta Putini, organizzatrice del Premio, il vice-sindaco Alessandro Dimiziani e il sindaco Gianluca Filiberti hanno consegnato anche il premio del Comune per una personalità che opera per l’arte e al cultura in Umbria all’attrice Maria Chiara Giannetta, interprete di vari film e fiction tv e ben nota come Capitano Anna Olivieri in ”Don Matteo”. E’ stata data inoltre notizia, durante la cerimonia che, quest’anno, i proventi della vendita del libro ”I nostri passi”(Ed. Intermedia) che raccoglie i racconti dei finalisti, andranno alla Croce Verde locale per quanto si è spesa durante la pandemia.
L’intenso e poetico romanzo di Mariapia Veladiano, professoressa vicentina, autrice di varie opere di narrativa e saggistica, che col suo primo libro “La vita accanto” ha vinto il Premio Calvino, è arrivata seconda al Premio Strega 2011 e è stata premiata come opera prima per l’Italia al Festival du prémier roman di Chambéry, non è solo il racconto di Andreina davanti al procedere dell’alzheimer di zia Camilla, ma una scoperta continua sulla profondità degli affetti, gli unici di cui resta la memoria mentre tutto si perde. Un interrogarsi sulla fragilità e delicatezza delle persone, sulla necessità di rapporti di comprensione e attenzione per l’altro che, dopo uno scontro con i parenti che avranno l’arroganza che nasce dalla paura di affrontare e capire la situazione, la malattia, spingendo per un ricovero in una casa di riposo, riscopriranno la propria umanità e ricuciranno rapporti che parevano perduti per sempre. Una vicenda che fa normalmente pensare a momenti di sconforto e disperazione, con la casa della zia, donna da sempre ordinatissima, in cui tutto è in disordine, il frigo, i pensili della cucina e gli armadi sono strapieni di roba di ogni genere affastellata e nascosta. Così con quel cattivo del “dottore tedesco Alzheimer” ci si misura e si cerca di capire, per esempio che aiutare troppo la zia, invece di stimolarla, finisce per impigrirla e farla regredire. La sua è “una diversa normalità, normalità perché comunque c’è una vita possibile per chi è malato, bella e piena, anche se diversa”. La scoperta è che le persone restano sempre le stesse, percepiscono con il cuore i modi d’essere, le disposizioni d’animo, più dei fatti e le parole, e reagiscono, quindi sarà naturale alla fine esclamare “la sofferenza di zia Camilla ci ha resi migliori”, senza retorica e buonismo, ma guardando la realtà a mente e cuore aperti, tutto sorretto da una lingua fine e limpida, misurata e comunicativa.
La giuria di esperti che ha selezionato i finalisti e vota per il vincitore è presieduta da Paolo Petroni e composta da Ilaria Rossetti (vincitrice dell’edizione precedente), Daniela Carmosino, Annagrazia Martino, Giorgio Nisini, Giorgio Patrizi, Carlo Zanframundo, mentre la giuria popolare, che interviene solo nel voto
finale, è stata coordinata da Maurizio Ramogida. La cinquina dei Romanzi finalisti era composta, oltre che dal libro della Veladiano, da “Sempre soli con qualcuno” di Annalisa De Simone (Marsilio), “Dell’amore e altre forature” di Nico Maraja (Ediciclo) anche cantautore che dopo la cena ha tenuto un piccolo, animato recital, “Dopo la pioggia”, Chiara Mezzalama (Edizioni E/O), “Ciao Vita”, Giampiero Rigosi (La nave di Teseo).
In questa edizione, prima di tutto sono stati premiati in presenza i vincitori dell’edizione 2020, svoltasi a suo tempo da remoto su zoom: Ilaria Rossetti col romanzo “Le cose da salvare” (Neri pozza) e la cantautrice Erica Mou, prescelta dalla giuria popolare col romanzo “Nel mare c’è la sete” (Fandango), che ha ringraziato esibendosi in una sua canzone.

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